La presa della pastiglia

La storia ci insegna (parafrasare è un lusso che va concesso a chi scrive, in quanto, generalmente, altri lussi non ha) che ogni 14 luglio 1789 (chi ha detto che un giorno, una volta fissato in un anno, perda la propria futuribilità?) conviene star lontani da certe fortezze (specie se vi ha soggiornato Voltaire).
Dacché non è mai stato sufficientemente chiaro quali fatti e quali eventi siano effettivamente da considerare “storici”, ci sorge qualche legittimo dubbio (ammesso che, tra i dubbi, se ne possano annoverare di illegittimi). S’è discusso, anche se non troppo, in dottrina, dei margini tra lo storico e il non-storico. Tra queste categorie, potremmo instillare, sotto benedizione di tale Proclo, numerosi altri gradi; mi passerete, pertanto, un brusco passaggio dall’ipostatico all’ipostorico.
Vi sarebbe, dunque, più vicino al fatto storico che a quello non-storico, il fatto quasi-storico. Potrebbero farne parte tutti quei fatti che, pur non potendosi collocare chirurgicamente sulla linea del tempo, rinunciando dunque all’imperativo cronologico proprio d’ogni tentativo storiografico, assumono veste storica in virtù della loro pregnanza. Esempio: se è vero che ci risulti estremamente arduo individuare valide datazioni del passaggio da Illuminismo e Romanticismo, è anche vero che tale passaggio vi fu. Esso fu graduale e la gradualità, si sa, piace ai neoplatonici, non agli storici. Sta di fatto che, tra lume e passione (mi sia concessa tale categorizzazione sommaria, dovuta all’obiettivo della trattazione, ovvero alla rinuncia a qualsivoglia obiettivo), il passo vi fu. Ma fu un passo di lumaca. Il grado ipostorico del quasi-storico, dunque, accorre in aiuto.
Altra categoria sarebbe quella dell’eventualmente-storico. Come ignorare, del resto, tutto ciò che non s’è compiuto ma che avrebbe potuto compiersi? Un po’ come quando, trasferendoci sul piano della vita domestica, si manchi la presa della pastiglia. Ogni vegliardo che si rispetti, nelle prime ore della giornata, ha quotidianamente appuntamento con cure dettategli dal proprio medico. E, se malauguratamente dovesse dimenticarsene, potrebbe costargli caro. Proprio come accadde a Robespierre. Più o meno.