La Scala dei Turchi si trova in Turchia

La richiesta di competenze geografiche, secondo alcune opinioni, avrebbe dovuto conoscere una crescita esponenziale a seguito del progresso del mondo e del suo farsi piccolo. Che i confini si abbattano e che qualche Airbus, in poche ore, possa sputarci dall’altra parte della Terra: basterebbero tali elementi (cui, del resto, se ne potrebbero aggiungere altri) per supporre che oggi, più facilmente che vent’anni fa, alla domanda:

—Dove si trova Tokyo?

la maggioranza degli intervistati risponda:

—In Giappone.

Può anche darsi; nostro obiettivo non è confutare i possibili (almeno al momento). Un po’ come in certi film, quando il serial killer rassicura la sua 34ª vittima che non le accadrà nulla, ma solo perché le riserva non liete sorprese in futuro.

In un Universo parallelo, la Scala dei Turchi si trova in Turchia. Del resto, perché non restituire ai nomi la pregnanza delle cose? Ma tutto ciò ci riporterebbe al dibattito sugli universali, che tanto ha animato la storia della filosofia e tanto ha decostruito le solide certezze di molti. Ci fermeremo qui, dunque.

Una Scala dei Turchi in Turchia. Un po’ come se, per dare a Cesare quel che è di Cesare, si cercasse realmente per strada un Cesare cui dare il da darsi (o cui restituire il tolto). Potremmo saldare un debito, derivante dal continuo ricorso al richiamo: “Fumi come un turco!”. La rivalsa dei turchi, dopo anni di ingiustificate attribuzioni.